I Cooperatori guanelliani: vocazione battesimale per una santità laicale guanelliana
“Essere un uomo di Chiesa nel cuore del mondo e un uomo del mondo nel cuore della Chiesa”
(13° CG SdC, 1981).
Cosa di afferma dei Cooperatori Guanelliani:
PEG
“Il documento è indirizzato anzitutto ai membri della Famiglia guanelliana: i Servi della Carità, le Figlie di Santa Maria della Provvidenza, i Cooperatori e le Cooperatrici. Chiamati a condividere con modalità diverse il carisma di don Luigi Guanella, devono impegnarsi a tradurlo quotidianamente in stile di vita, in prassi e metodo educativi (PEG – Introduzione al Documento).
COSTITUZIONI SdC
“Intorno al suo servo don Luigi Guanella il Signore ha suscitato una larga famiglia, composta dai Servi della Carità, le Figlie di S. Maria della Provvidenza e i Cooperatori. Ciascuno, con modalità diverse e in reciproca collaborazione, partecipa allo spirito e alla missione del Fondatore e ne condivide la responsabilità” (C SdC n. 5).
“Insieme a noi, impegnati nella medesima missione, lavorano le Figlie di S. Maria della Provvidenza e, in diverse forme, i Cooperatori guanelliani…. Nei Cooperatori riconosciamo la grazia di una specifica vocazione, che ci spinge a camminare e operare insieme. Li incoraggiamo ad amare i poveri, a collaborare con l’Istituto, e li aiutiamo a nutrire di spiritualità guanelliana la loro dedizione, nel vicendevole rispetto della propria normativa” (C SdC n. 77).
COSTITUZIONI FSMP
“Noi, Figlie di Santa Maria della Provvidenza, insieme ai Servi della carità e ai Cooperatori, formiamo la Famiglia Guanelliana. Ognuno, in diverse forme e secondo il proprio stato di vita, vive lo spirito e realizza la missione di carità affidataci dal Fondatore. Nella Famiglia Guanelliana condividiamo con i Servi della carità e con i Cooperatori l’eredità spirituale del Fondatore e offriamo, sull’esempio delle nostre prime Consorelle, l’apporto originale della nostra vocazione” (C FSMP n. 6).
“Nella carità di Cristo, che è ricca di benevolenza e di misericordia, manteniamo comunitariamente relazioni di stima e di riconoscenza verso i cooperatori, i benefattori, e quanti ci sono uniti da vincoli di amicizia e di apostolato, esprimendo la nostra solidarietà soprattutto nel momento della prova” (C FSMP n.54)